Sanguinaccio

Marta Piazzolla, Civitella del Tronto

Ulteriore, quasi estrema dimostrazione che "del maiale non si butta niente", il sanguinaccio è un dolce davvero singolare, legato ai freddi giorni di gennaio e alla festività di Sant’Antonio, molto sentita nel mondo rurale. Il sanguinaccio abruzzese si mangia preferibilmente spalmato sul pane, anche se c’è chi preferisce gustarlo con le "pizzelle" o con biscotti savoiardi. La cottura originaria, molto lenta, prevedeva un tegame di terracotta al calore discreto della fiamma del camino.


- Dosi per 6 persone:

- un litro di mosto cotto 

- mezzo litro di sangue di maiale 

- un mestolo di strutto 

- 3 etti e mezzo di cioccolato fondente

- 5 tazze di caffè forte e concentrato 

- la scorza di un’arancia 

- una stecca di cannella 

- mezzo chilo di zucchero 


- Preparazione:

Durante l’uccisione del maiale, recuperate il sangue e mescolatelo bene, passandolo magari anche al setaccio per eliminarne tutti i grumi.

Spezzettate il ciocco a o e unitelo al mosto cotto, al sangue, allo zucchero, alla scorza d’arancia e alla stecca di cannella. Lasciate riposare per una nottata.

Il giorno successivo, usando un recipiente di acciaio inox, cuocete a bagnomaria per circa un’ora. Verso la fine della cottura versate lo strutto, mentre il caffè viene aggiunto nelle varie fasi della cottura per diluire la composizione.


- Tempo di preparazione: 45 minuti, più il riposo

- Tempo di cottura: un'ora